“0 calorie” è l’attrazione del momento, ma quanto vale la pena consumare dolcificanti artificiali piuttosto che ridurre il consumo di zuccheri semplici?
Uno stile di vita attivo e attento all’alimentazione prevede un controllo nell’assunzione di calorie e macronutrienti spesso a scapito di sapori che aggiungono quel quid in più ai pasti, soprattutto se parliamo di quelli dolci.
Si sa, lo zucchero è il male anche per il considerevole apporto calorico ma quanto ci manca (emotivamente) nelle diete?
Ecco che così, sono entrati a far parte della quotidianità e sempre più presenti nelle vetrine dei negozi per la nutrizione sportiva tantissimi prodotti aromatizzati e a zero calorie che sembrano davvero aver rivoluzionato il modo di mangiare di chi porta avanti uno stile di vita attivo e attento all’alimentazione e che finalmente può non rinunciare a certi gusti.
Grazie infatti all’utilizzo di edulcoranti dal potere dolcificante di gran lunga superiore allo zucchero con poco più della metà delle calorie di quest’ultimo, si può ottenere il gusto dolce senza sensi di colpa.
Attorno ai dolcificanti però, soprattutto quelli artificiali, ruotano da decenni gli studi della comunità scientifica per determinarne l’effettiva innocuità dei loro effetti sul corpo umano.
Ma quindi assumere elevate quantità di aspartame, sucralosio, acesulfame (per dirne alcuni), fa male, fa ingrassare?
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L’EFFETTO DEI DOLCIFICANTI ARTIFICIALI
I dolcificanti artificiali hanno una relazione diretta con i nostri batteri intestinali. Una volta entrati in contatto, i batteri dell’intestino non riescono ad assorbire i dolcificanti e dall’incontro dei due, i batteri ne escono danneggiati e ridotti numericamente.
Sappiamo già quanto la nostra salute intestinale sia importante, da ciò ne consegue che un continuo uso di edulcoranti non fa che intaccare la flora batterica con conseguenze legate ovviamente a un suo indebolimento e a un distorto controllo e gestione della composizione corporea (es. difficoltà nel dimagrimento o risposte inaspettate a un dato protocollo alimentare).
Un’altra curiosità: gli edulcoranti modificano la percezione del gusto dolce degli alimenti, modificandola nel tempo. Sappiate che per tornare a sentire il naturale gusto dolce dei cibi bisogna aspettare ben 12 settimane.
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LA REGOLA AUREA
Ingurgitare quantitativi elevati di edulcoranti ad ogni pasto non può che essere negativo, esattamente come ogni eccesso. Per questo ci vengono incontro le GDA raccomandate dall’EFSA che indica/consiglia un consumo coscienzioso in cui si relega l’utilizzo di aspartame a una dose massima di 40 mg/kg di peso corporeo, di sucralosio di 15 mg/kg peso corporeo, di acesulfame a 9 mg/kg di peso corporeo. L’equilibrio è la risposta ad ogni quesito.
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CONCLUSIONE
A questo punto vi lasciamo con una domanda, perché in questo caso dare consigli sulle azioni da intraprendere non è nostro compito.
Quanto vale la pena usare giornalmente dell’avena aromatizzata, delle bevande gassate o delle salse a zero calorie? Se tenete a sentire il vero sapore dei cibi, anche se ha a che fare con dello zucchero, e alla salute della vostra flora intestinale, allora sapete già la risposta.